A distanza di quattro anni dalla sua prima pubblicazione, riproponiamo l’affettuoso appello di un allenatore ai “suoi” allievi. Un messaggio che riteniamo ancora fresco, e ancora giusto.

Cari ragazzi e care ragazze,

prima di ogni altra cosa desidero ringraziarvi tutti, dal profondo dell’anima, del piacere che mi avete regalato. Non ci sono parole per descrivere la soddisfazione che provo a seguire i vostri allenamenti, la preparazione alle vostre prime partite, i progressi dei vostri gesti tecnici a volte ancora acerbi. Sapere che il baseball continua ad affascinare le nuove generazioni, e avere la possibilità di tramandarvi parte di questa passione, è un onore che difficilmente sarò in grado di ripagare. Permettete almeno che vi apra il mio cuore, e con la leggerezza che avete voi bambini perdonatemi se mai dovessi sembrare un po’ saccente.
Io penso che lo sport sia una metafora della vita: nello sport come nella vita esistono delle leggi, dei ruoli, delle sfide, degli alti e bassi. Ci sono molte cose che a me piacciono del baseball, e la più importante è che è un gioco di squadra. Questo significa che ogni giocatore, anche il più forte, non può fare a meno dei suoi compagni; ogni bella azione dei singoli (una presa al volo, una rubata, un fuoricampo a basi piene) ha senso solo se incide sul risultato del gruppo. Allo stesso modo, se qualcuno di voi un giorno non sarà proprio in gran forma, non dovrà aver paura della sconfitta almeno finché anche il resto della squadra non avrà mollato. Poiché siete parte di un insieme, dovrete dare sempre il massimo impegno, in campo e fuori, essere giusti e leali con i vostri compagni incoraggiandovi a vicenda, e perdonare senza rancore le reciproche mancanze. Con i più grandi comportatevi con attenzione, senza pensare che essere più giovani dia diritti particolari; con i più piccoli e con i meno bravi abbiate pazienza, e offrite il vostro aiuto a chi è in difficoltà. I grandi sono ciò che i piccoli saranno, i piccoli quello che i grandi sono stati, e gli uni hanno bisogni degli altri: solo così diventerete migliori, perché nessun campionato – di baseball o di vita – si vince mai da soli. Non dimenticate che intorno a voi ci sono persone il cui affetto, la cui presenza, la cui pazienza sono sempre al servizio del vostro cammino. Siate riconoscenti agli allenatori (chiunque essi siano) che si dedicano ad insegnarvi il gioco, e comportatevi con loro come con i vostri genitori o i vostri maestri, perché attraverso l’esperienza che vi offriranno in campo loro saranno altrettanto responsabili della vostra crescita. Ugualmente siate grati a chi vi accompagna agli allenamenti e alle partite, ai dirigenti che si occupano che il materiale sia sempre pronto e in ordine, a chi organizza i vostri tornei e a chi paga le bollette, perfino all’addetto che apre il cancello del campo quando arrivate: il vostro divertimento dipende anche dal loro supporto. Fate voto solenne di rispettare sempre gli avversari, che non sono mai vostri nemici, e pretendete da loro il medesimo rispetto; scendete tutti sempre in campo per vincere, ma alla fine della partita stringete la mano agli altri e fatevi i complimenti al di là del risultato. Non importano i colori, giocate tutti lo stesso gioco e portate tutti la stessa divisa: onoratela con sportività, sempre.
Tenete ovunque in gran conto l’Arbitro, e non osate mai offenderlo né deriderlo, perché Lui è il tutore delle regole che esistono affinché tutti abbiano gli stessi diritti nel gioco, e le medesime occasioni di vincere. Chi non segue le leggi non è più intelligente degli altri, si crede solo più furbo: e la vittoria dei furbi ha un sapore triste e amaro, cento volte più sgradevole di quello di una sconfitta subita onestamente.
Giocate finché ne avrete voglia, cambiate gioco semmai un giorno arriverà il momento, e soprattutto giocate per il gusto del divertirvi, ogni giorno, qualunque sia la disciplina che sceglierete. Non scendete in campo per far piacere ad altri, né perché qualcuno ci crede al posto vostro: la partita e la stagione non dipendono da loro, ma da voi. La vostra vita è un campionato in cui voi sarete i titolari: e quando diventerete dei campioni, e so che sarà presto, accadrà perché quella era la vostra strada, quello e nient’altro il vostro destino.
Un abbraccio,      Batman
testa-testa