Padroni di casa sempre avanti, Ferrara non segna neanche un punto. Il caldo e i nervi giocano contro. Prossimo turno contro Imola, in cerca di riscatto.
Nella trasferta ad Ozzano la supremazia degli avversari, l’improvvisa ondata di calore e il difficile momento psicologico giocano l’ennesimo tiro mancino all’Under 15 del Ferrara Baseball. Il Duca subisce dall’inizio alla fine, in un revival della brutta sconfitta di alcune settimane fa contro Castenaso: l’aggravante è un atteggiamento tutt’altro che remissivo rispetto ad allora, ma piuttosto irriverente ed eccessivamente nervoso. L’inizio della contesa è da iscrizione al guinness, con Grigatti che difende a suon di foulball il primo turno di battuta spremendo al pitcher di casa ben dodici lanci. Parrebbe un buon auspicio: parrebbe. La difesa estense non concede punti nel secondo: strikeout di Stignani, fly di Loriga al centro, e trucco di Tamoni che fa il terzo out su palla nascosta. Il giochetto, del tutto regolare, incattivisce i padroni di casa, che cambiano registro in battuta senza più concedere tregua; doppio, triplo, fuoricampo interno per gli Athletics nel terzo periodo, altri due doppi nel quarto, e va di lusso agli ospiti subire appena un punto nel quinto inning (grazie a due strikeout dei quattro totali messi a segno dal sempre brillante rilievo Zanatta). I lanciatori di Ferrara lavorano benino (appena una base su ball concessa), ma nessuno guarda loro le spalle: oltre a quella di Loriga, bella eliminazione al volo a sinistra di Grigatti nel primo, e il resto solo bocce perse. In attacco, i biancorossi vanno in base e poi pasticciano, e in tre occasioni il terzo out arriva con l’uomo in terza, o lanciato a punto. 13-0 Athletics, e tutti a pranzo: per Ferrara, un altro boccone indigesto. Oltre alla delusione, i tecnici suonano la carica in vista del prossimo turno, che si disputerà in occasione della festa del baseball a Pontegradella:
“Una settimana esatta ci separa dal confronto con Imola, contro cui all’andata giocammo forse la nostra miglior partita di sempre. Abbiamo pochi giorni per mandare in soffitta la prestazione di oggi, e riportare in campo la squadra di allora. Ci servono quella concentrazione, quella grinta, quella voglia. Dobbiamo convincerci che vincere non è impossibile: e soprattutto, dobbiamo iniziare a desiderarlo davvero”.