Allievi mai così vicini all’agognata prima vittoria; una valida a basi piene nega l’impresa, ma non cancella una prova di grande maturità. Marzaduri: “La festa è solo rinviata”.
Apparentemente abbordabile, la trasferta di Imola si conclude per l’Under 15 del Ferrara Baseball con un’altra doccia fredda, e la seconda sconfitta consecutiva subita all’ultimo inning. Per i biancorossi il primo storico successo è ancora tabù, nonostante la compagnia metta di nuovo in scena una recita da applausi: il coro si spegne al quinto inning, zittito da una tripla oggettivamente indifendibile. Nessun peccato mortale per i ducali, solo il rimpianto di non trovare mai in attacco il colpo che spariglia. Come spiegare altrimenti la sconfitta in una partita in cui il diamante non ha commesso un solo errore spremendo la bellezza di nove eliminati? In cui i tre lanciatori hanno concesso un totale di appena cinque basi su ball (sei quelle avversarie) e macinato sette strike out? La differenza la fanno le valide e ciò che producono: tre a testa per le due contendenti, ma Imola la picchia quando ha gli uomini in base.
Cronaca. Ferrara parte con un preciso piano partita, aggredire in attacco e contenere in difesa. L’orchestra inserisce variazioni allo spartito, e al terzo inning Imola è avanti 2-1; ai punti del Tozzona risponde Loriga, impeccabile in difesa nel ruolo di seconda base. In pedana Zanatta amministra con autorità, e per due inning il tabellino avversario resta a zero. Sul monte sale poi Stignani, fresco di rubata per il punto del temporaneo 2-2; il fucile è un po’ sporco, e nonostante uno strikeout e un punto sicuro negato a casa (bella intesa a casa col catcher Lavezzi) i padroni rimettono il naso avanti (4-2).
Ferrara si scopre più vivace sulle basi, e sfruttando altrui incertezze impatta per l’ultima volta: 4-4, segnano in fotocopia Loriga e Grigatti rubando il piatto su lancio pazzo. Ci starebbe pure il sorpasso (già assaporato da Zaina, a cui nel quarto non riesce lo squeeze play), con Tamoni in terza e l’atteso ritorno di Negrini in battuta: il gigante però è un bersaglio facile, e l’assalto finisce lì. Con un inning ancora da giocare, Ferrara rimette Stignani in terza e lascia a Tamoni il compito di chiuderla; il ragazzo ne inchioda tre al piatto, peccato che in mezzo arrivi il proiettile che squarcia il muro del Castello. Tripla a sinistra con due uomini in base: Imola mette la freccia e scappa via. Agli ospiti resta un solo attacco, le energie sono in riserva e agli ultimi uomini viene il braccino. Qualche statistica per addolcire la pillola: Ferrara tiene per la prima volta gli avversari sotto la doppia cifra, con il minimo scarto di sempre e senza mai subire i quattro punti massimi per inning. Cose che valgono le coccole da parte del manager Marzaduri: “Le partite fino ad oggi le abbiamo perse noi, questa invece l’hanno vinta loro: nessun paradosso, c’è una grande differenza. Gara di fatto decisa da un episodio. I nostri hanno giocato benissimo in difesa e più che discretamente in base. Ci manca cattiveria nel box: abbiamo uomini che in allenamento la mandano in orbita, e in partita fan cilecca. Comunque testa alta: chi pensava, un anno fa, che questa squadra potesse giocarsela alla pari in un simile girone? Ringrazio di cuore i tecnici Ventura, Squarzanti e Regazzi, pigmalioni di questo gruppo che sono certo si toglierà prestissimo più di una soddisfazione. La nostra festa è solo rinviata.”