Gli allievi del Ferrara Baseball centrano il primo storico successo dominando Imola. Prova corale per il gruppo biancorosso, che resiste alla rimonta avversaria e prevale in volata.
Apoteosi della festa per l’anniversario societario, l’Under 15 del Ferrara Baseball sconfigge 10-9 il Tozzona Imola, marchiando la prima V in assoluto nel proprio album dei ricordi. Che le cose potessero cambiare, che stessero cambiando, si era detto da tempo. Mancava il conforto dei risultati, mai migliori di qualche onorevole sconfitta opposta a tanti bocconi amari; il più indigesto dei quali fu proprio contro Imola, all’andata: una partita che i biancorossi non erano riusciti a portare a casa nonostante una prestazione praticamente senza errori, beffati all’ultimo giro da una provvidenziale mazzata altrui. Tra le mura di casa i ducali rivoltano il copione con una prova corale, maiuscola di tutta l’orchestra, arricchita dall’innesto di numerosi giovanissimi, in un mix che rinnova il presente con uno sguardo rivolto al futuro. Mai in svantaggio, Ferrara parte forte facendo il pieno in attacco e chiudendo le porte in difesa; Imola segna appena una volta in tre inning: prima Zanatta domina in pedana (4 strikeout per lui, più un out su assistenza), poi il catcher Lavezzi fa sponda due volte in terza e infine Tamoni spegne gli ardori ospiti con un altro out al piatto. Alla quarta ripresa, dopo aver allungato di una misura (5-1, segna Abetini), la difesa di casa supera sé stessa resistendo con le basi piene, e ferma per tre volte il punto a casa: assist di Grigatti dall’interbase, poi due bellissime intese della subentrata batteria Tamoni-Tadia. Imola non ci sta, e restituisce la cortesia negando la rubata a casa prima a Loriga poi a Tamoni, autore poco prima di un bellissimo doppio. Nuovo equilibrio nel quinto, quando Stignani eredita un diamante in difficoltà e subisce il pareggio avversario (5-5). Il ragazzo si prende la rivincita in attacco, portando a casa altri due punti con un micidiale line drive a destra, e quindi segnando lui stesso imitato da Grigatti (9-5). Fedele ai propri costumi, il duca si complica la vita a un passo dal traguardo, incassando di nuovo il pareggio al sesto inning. Imola però non ne ha più, almeno non quanto la truppa di casa. Questa volta è finito il tempo degli indugi, delle incertezze, delle umiliazioni: a Ferrara basta un punto, davvero troppo poco per non tentare il tutto per tutto. Ventura guadagna la base su ball, poi fila in terza spinta dalla volata di sacrificio di Lavezzi; e infine plana a casa su lancio pazzo, scatenando finalmente la festa: 10-9 finale, per Ferrara una liberazione.
Hanno dovuto aspettare due anni, questi splendidi ragazzi, per assaporare il gusto della vittoria. Mesi di sacrifici e impegno, di passione e desideri, di rincorse e salite contro avversari troppo forti, troppo esperti, ogni volta troppo qualcosa. Due anni passati a far buon viso a cattivo gioco, alzando spallucce di fronte alla sconfitta, sorridendo per non cedere alla frustrazione, cercando sé stessi passo dopo passo. Tempo speso a costruirsi una credibilità, differenza sostanziale tra la simpatia e il rispetto; e a colmare il vuoto, sempre controcorrente, dimostrando dopo tutto di essere davvero una Squadra.